Il gambetto di Budapest

Questo gambetto ha goduto di una certa popolarità in passato, ma oggi è caduto in disuso, perché sebbene generi nel bianco un effetto sorpresa non da concreti vantaggi al nero.

Andrea Pastore 28/09/2015 0

Questo gambetto, così chiamato in onore di alcuni giocatori ungheresi che lo hanno introdotto nel 1918, è un'evoluzione della difesa indiana data dalle seguenti mosse:

  1. d4 Cf6
  2. c4 e5

è giocato molto raramente perché la spinta in e5 non porta grandi vantaggi al nero, se non l'effetto sorpresa. La mossa migliore per il bianco è 3. dxe5, ovvero accettare il pedone e restituirlo al  momento opportuno. Il nero deve giocare il cavallo che ora è minacciato dal pedone bianco, e può scegliere tra 3. …, Ce4 o 3. …, Cg4. Il bianco può rispondere con 4. Cf3  oppure a3, sono possibili anche mosse più aggressive come Dd4 ma sono da scartare perché la donna non può essere sviluppata così presto.
Se si vuole rifiutare il gambetto la mossa migliore è  3. e3, a cui il nero risponde di solito con Ab4.
La spinta in d5 invece è sconsigliabile perché in in questo modo l'alfiere camposcuro del nero avrebbe troppo spazio.

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1. e4 d5

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  1. e4,e5;

  2. Cf3, Cf6;

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1.e4 e5
2.Cf3 Cc6
3.Ab5

il bianco sviluppa rapidamente i propri pezzi sull'ala di re per effettuare subito l'arrocco corto, in modo da portare una torre nella colonna e per proteggere l'avanzata del pedone in e4. Inoltre minaccia di passare in vantaggio materiale mangiando il cavallo nero in c6 con l'alfiere e poi il pedone in e5.

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