Gli scacchi di Dunsany

Andrea Pastore 28/09/2015 0

Gli scacchi di Dunsany (così chiamati in onore del barone inglese che li inventò alla fine del 1942) sono una variante asimmetrica degli scacchi, in cui il nero dispone del classico insieme di pezzi, mentre il bianco ha 32 pedoni disposti come mostrato in figura. Il bianco deve dare scacco matto al re avversario, mentre il nero deve catturare tutti i pezzi bianchi. I pedoni bianchi si muovono secondo le regole degli scacchi classici, eccezion fatta per la prima mossa di due caselle: questa può essere fatta solo dai pedoni della seconda riga. Il bianco deve cercare di attaccare in modo compatto e sfondare le linee nemiche per promuovere un pezzo, il nero invece deve riuscire a portare un pezzo pesante in fondo allo schieramento nemico, per poter distruggere i pedoni bianchi senza subire perdite.

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Andrea Pastore 28/09/2015

L'orda

In questa variante derivata dagli scacchi di Dunsany il bianco dispone del tradizionale insieme di pezzi disposti nella solita posizione, il nero invece ha a sua disposizione un'orda di 32 pedoni disposti come nell'immagine a lato. Lo scopo del nero è quello di dare scacco matto, quello del bianco è catturare tutti i pezzi neri. I pedoni neri si muovono e catturano i pezzi secondo le classiche regole degli scacchi (quindi se arrivano in fondo alla scacchiera possono essere promossi a torre, regina, cavallo e alfiere), ma non possono muovere di due caselle tranne quelli della seconda fila (come negli scacchi classici). Inoltre se il nero non può effettuare nessuna mossa valida la partita è patta.

La strategia del nero deve essere quella di tenere i suoi pedoni compatti, per evitare che siano facile preda dei pezzi bianchi. Deve inoltre impedire che il bianco riesca ad aggirare lo schieramento dei suoi pedoni, altrimenti avrebbe vita davvero difficile. Il bianco, dal canto suo, deve invece cercare di portare un suo pezzo pesante in fondo allo schieramento nemico per distruggere i pedoni.

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Andrea Pastore 28/09/2015

La rivolta del contadino

In questa variante che vole simulare uno scontro tra nobili e contadini il bianco ha un re e otto pedoni, mentre il nero ha un re, un pedone e tre cavalli. I pezzi sono posizionati come mostrato in figura, con i re che occupano il posto occupato abitualmente dalle regine. Le regole sono quelle degli scacchi classici, quindi i pedoni possono essere promossi. L'obiettivo del bianco è proprio quello di portare un pedone dall'altra parte della scacchiera, servendosi anche del re. È importante costruire una formazione di pedoni che tenga lontani i cavalli neri, in modo che questi siano costretti ad aggredire i lati della formazione, mentre altri pezzi guadagnano caselle preziose. Originariamente il nero disponeva di quattro cavalli, ma in questo modo la partita era troppo sbilanciata a favore di quest'ultimo. Sembra che questa variante scacchistica sia stata inventata durante la Rivoluzione francese.

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Andrea Pastore 20/09/2015

Il gambetto danese

Il gambetto danese è probabilmente l'apertura scacchistica più violenta, in cui il bianco sacrifica ben tre pedoni in cambio di un consistente vantaggio di sviluppo rispetto al nero. È caratterizzato dalle mosse:

  1.     e4, e5;
  2.     d4, exd4;
  3.     c5, dxc5;
  4.     Ac4,
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