Corso di scacchi, lezione 1: le regole degli scacchi
In questa lezione imparerete le regole di questo fantastico gioco
Andrea Pastore 06/09/2015 1
Gli scacchi sono un gioco di strategia per due giocatori, il bianco (che fa la prima mossa) e il nero, che hanno come obiettivo di dare scacco matto al re nemico. Ogni giocatore ha a disposizione lo stesso insieme di pezzi: (otto pedoni, due cavalli, due alfieri, due torri, una donna e un re) che differiscono per movimento e, di conseguenza, per importanza. Nel dettaglio ecco i movimenti dei singoli pezzi, oltre alla regola generale che una casella può essere occupata da un solo pezzo e che un pezzo non può scavalcare un altro pezzo (fatta eccezione per i cavalli).
- Re
il pezzo più importante, che deve essere sempre protetto. Può muoversi in una delle caselle adiacenti, a patto di non entrare in condizione di scacco. Una volta in tutta la partita il re può effettuare una mossa speciale, chiamata arrocco: il re viene spostato di due caselle nella direzione della torre prescelta, e questa viene posta nella casa compresa tra quella di partenza e di arrivo del re. Questa mossa può essere effettuata solo se vengono soddisfatte tre condizioni:
- il re e la torre coinvolta nell'arrocco non devono essere state mosse,
- tra il re e la torre utilizzata non devono esserci altri pezzi, né amici né avversari
- al momento di effettuare l'arrocco il re non deve essere sotto scacco, e non lo deve essere nemmeno nella casa di destinazione
Il re non può essere catturato dai pezzi avversari: se un pezzo avversario è in condizioni di mangiare il re questo si dice sotto scacco ed il suo proprietario è obbligato a fare una mossa che tolga il re da questa condizione. Se non ci sono mosse che tolgono il re dallo scacco questo si dice matto e la partita viene vinta dall'avversario. - Cavallo
si muove descrivendo una traiettoria ad L, infatti può muoversi in tutte le case più vicine a lui che non appartengono alla colonna, alla traversa e alle diagonali passanti nella casa di partenza. - Alfiere
può muoversi in tutte le case della diagonale in cui si trova. Questo pezzo non cambia mai il colore delle case in cui si trova, quindi gli alfieri vengono distinti in alfiere campochiaro (diagonale bianca) e camposcuro (diagonale nera). - Torre
può muoversi in tutte le case della colonna o della traversa in cui si trova. A differenza del cavallo e dell'alfiere è considerata un pezzo pesante, insieme alla donna, perché sono in grado di dare scacco matto con il solo appoggio del re. - Donna
la donna può muoversi sia sulle diagonali che sulla colonna o traversa della casa in cui si trova. È di gran lunga il pezzo più forte: posta al centro di una scacchiera vuota controlla 27 case, contro le 14 della torre, le 13 dell'alfiere e le 8 del cavallo. - Pedone
può muoversi di una casella in avanti (se si trova ancora sulla casella di partenza può muoversi di due caselle.) e può catturare un pezzo nemico se si trova su una delle due case poste diagonalmente in avanti alla sua casa di partenza, ma non può raggiungerle se non per mangiare un pezzo. Se un pedone arriva dall'altro lato della scacchiera può essere promosso ad un pezzo a scelta tra regina, torre, cavallo ed alfiere. Il pedone può mangiare solo alla sua sinistra e alla sua destra.
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Andrea Pastore 06/09/2015
Corso di scacchi, lezione 6: il finale
Il finale è la parte conclusiva di una partita a scacchi. Non è ben definito quando finisce il mediogioco e inizi il finale, si fa riferimento a quest'ultimo quando i pezzi in campo sono molto pochi.
La principale differenza con il mediogioco è che, mentre in quest'ultimo il re deve essere tenuto al riparo dagli attacchi degli altri pezzi, in quest'ultima fase svolge un ruolo attivo, vicino alla zona in cui si svolge la battaglia in modo da poter difendere egli stesso un pezzo. Anche la lotta per la promozione dei pedoni è una caratteristica di questa fase, dato che essendo rimasti in pochi è molto probabile che siano passati (ovvero non hanno pedoni nemici sulla stessa colonna o in quelle adiacenti).
Andrea Pastore 06/09/2015
Corso di scacchi, lezione 2: la notazione algebrica
La notazione algebrica è il modo in cui vengono trascritte le partite a scacchi. Ogni casa della scacchiera è identificata con un nome univoco, costituito da una lettera e un numero come si può vedere nell'immagine sottostante.
Per ogni mossa viene riportato il numero della mossa, la mossa del bianco e la risposta del nero.
I pezzi sono chiamati con il l'iniziale maiuscola del loro nome, quindi abbiamo C per indicare il cavallo, A per l'alfiere, T per la torre, D per la donna e R per il re. Per indicare il movimento dei pedoni si indica solo la casa di destinazione, ad esempio la scritta:
1. e4 e5
significa che alla prima mossa il bianco ha mosso il pedone di re in e4 e il nero ha risposto muovendo il suo pedone di re in e5.
Per indicare che un pezzo ne ha catturato un altro si usa la x: se è un pedone ad effettuare la cattura si scrive la colonna di partenza del pedone seguita dalla x e poi dalla casa di destinazione. Quindi la notazione:
4. Cxd4 significa che alla quarta mossa il cavallo bianco mangia in d4,
mentre quest'altra:
4. cxd4 significa che un pedone partendo da c ha mangiato in d4
La notazione prevede anche l'uso di caratteri speciali per fare dei commenti:
! indica una buona mossa
!! indica una mossa eccellente
? indica un errore
?? indica un errore grave
!? buona mossa ma non la migliore
?! mossa dubbia, ma non necessariamente sbagliata
+- il bianco sta vincendo
-+ il nero sta vincendo
+ scacco
# scacco matto
Vediamo ora uno stralcio di partita commentato con la notazione algebrica:
1. e4 c5 il bianco apre muovendo il pedone di re di due caselle e il nero risponde allo stesso modo
2. Cf3 d6 il bianco muove il cavallo in f3, il nero muove il pedone di donna di una casella
3. d4 cxd4 il bianco muove il pedone di donna in d4 ed il nero lo mangia con il pedone in c5
4. Cxd4 Cf6 il bianco mangia il pedone nero in d4 e il nero porta il cavallo in f6
5. Cc3 g6 il bianco muove il cavallo in c3 e il nero porta il g7 in g6
ed ecco come si presenta la scacchiera dopo le mosse descritte:
Andrea Pastore 06/09/2015
Corso di scacchi, lezione 7: il tempo
Negli scacchi oltre ai pezzi c'è una risorsa su cui forse ci si sofferma di meno, ma non meno importante: il tempo. Nei tornei bisogna confrontarsi sia col tempo reale a disposizione (i giocatori hanno un tempo complessivo per le proprie mosse, se un giocatore esaurisce il tempo a sua disposizione perde la partita), sia col tempo di gioco scandito dalle mosse. Ogni piano ha bisogno di un certo numero di mosse per essere realizzato, nel prepararlo bisogna domandarsi questo tempo non sia eccessivo e soprattutto bisogna chiedersi quali sono le intenzioni del nostro avversario e di quanto tempo ha bisogno per attuare il suo piano.
All'inizio della partita il bianco ha un piccolo vantaggio, perché muove per primo: il nero reagisce alle sue mosse, e se il bianco non perde questo vantaggio facendo una mossa inutile (in tal caso si dice che perde un tempo. Ad alti livelli può essere un errore fatale, che può essere pagato con la sconfitta) avrà qualche possibilità in più di vincere la gara (man mano che prosegue, però, questo vantaggio si assottiglia fino a scomparire).
Essere in vantaggio di una mossa può essere determinante in una partita a scacchi, per questo motivo i gambetti sono così popolari: si concede un piccolo vantaggio materiale in cambio di una mossa di vantaggio, che chiaramente andrà valorizzata.
Giovanna
Grazie 25/04/2024
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